Timori sul fixing dell'argento, in mano a due sole banche.

Pubblicato: 07/05/2014 09:03:35

L'autorità di vigilanza britannica potrebbe intervenire per correggere l'anomalia provocata dall'uscita di Deutsche Bank dal fixing, che tra un paio di settimane lascerà in mano a un numero estremamente esiguo di banche la definizione dei principali riferimenti di prezzo dei metalli preziosi. Nel caso dell'argento in particolare a elaborare il benchmark resterebbero solo due istituti: Bank of Nova Scotia e Hsbc (per l'oro ci sono anche Barclays e Société Générale).
A ipotizzare un intervento è stata una dirigente della Financial Conduct Authority (Fca), Tracey McDermott, responsabile della divisione crimini finanziari: «Se c'è un rischio di disturbo perché qualcuno si sta ritirando e se pensiamo che questo violi o possa compromettere i nostri obiettivi, allora ce ne incaricheremo, anche se non è così semplice». «Questi benchmark – ha tuttavia aggiunto McDermott – esistono a beneficio del mercato, quindi dovrebbe essere il mercato a cercare soluzioni per assicurare che restino funzionanti».
La Fca ha già iniziato da qualche tempo ad interessarsi del fixing e, benché non abbia avviato indagini formali, nei giorni scorsi ha inviato dei funzionari negli uffici londinesi di SocGen, che ha la presidenza di turno della London Gold Market Fixing Ltd. McDermott minimizza, affermando che visite di questo tipo sono frequenti e non implicano il sospetto di una condotta illecita.
La prospettiva che siano soltanto due banche a fissare il prezzo dell'argento solleva comunque parecchie perplessità, se non preoccupazioni (anche se il fixing è sintesi di transazioni reali, effettuate dalle banche per conto proprio e per i clienti). Contrastare – e prima ancora accertare – eventuali manipolazioni non sarà facile, come insegnano l'inchiesta della Cftc sul mercato dell'argento, finita in una bolla di sapone dopo cinque anni di lavoro, e l'assoluzione di JpMorgan ed Hsbc nei diversi procedimenti giudiziari che le hanno viste coinvolte.
A prescindere da possibili interventi, è però molto probabile che il livello di attenzione dei regolatori per il mercato dell'argento salirà ulteriormente. Proprio ieri – con una mossa che potrebbe anche non essere collegata alle inquietudini sul fixing, ma che di certo è indice di un cambio di atteggiamento – un dirigente del Cme Group ha fatto sapere che la borsa sta studiando l'ipotesi di fissare una banda di oscillazione per i future su oro e argento, con l'obiettivo di contrastare i sempre più frequenti eccessi di volatilità.