L'oro scivola sotto 1.260 dollari ed è ai mimimi da 4 mesi

Pubblicato: 30/05/2014 09:01:22

L'oro si è scosso da un torpore che durava da oltre un mese per riprendere la via del ribasso: dopo aver perso più del 2% martedì, la caduta giornaliera più forte quest'anno, le quotazioni ieri sono scese fino a 1.256 dollari per oncia sul mercato londinese, il minimo da 4 mesi.

L'accelerazione della discesa ha molto a che vedere con l'analisi tecnica e in particolare con un importante supporto individuato da Ubs a 1.262,62 $: «Una chiusura sotto quella soglia – avvertiva la banca – si traduce immediatamente in un quadro ribassista, che suggerisce liquidazioni più intense nel lungo termine». Non è però univoca l'interpretazione su quale sia stata la miccia che ha innescato le vendite. Qualche analista evidenzia il rafforzamento del dollaro in seguito a dati favorevoli sull'economia Usa, altri il riaccendersi del rally in Borsa, che con l'S&P 500 e Dax al record ha riportato l'attenzione sui listini azionari. C'è pure chi elenca tra i fattori ribassisti un allentarsi delle tensioni geopolitiche in Ucraina, anche l'ipotesi non è facile da conciliare con le decine di morti sul terreno e l'imminente scadenza dell'ultimatum russo sul pagamento del gas.
Al di là dei segnali tecnici o degli impulsi da altri mercati, senz'altro importanti per gli hedge funds, sull'oro pesano comunque anche fattori fondamentali: la domanda cinese in particolare, in forte frenata quest'anno (si veda Il Sole 24 Ore del 21 maggio), si sta dimostrando indifferente anche ai ribassi di prezzo di questi giorni. Sul mercato locale il premio sulle quotazioni internazionali è rimasto fermo intorno a 3 $, troppo basso per stimolare importazioni, dopo che queste in aprile hanno segnato il passo per il secondo mese consecutivo: al netto dell'export, da Hong Kong sono entrate 67 tonnellate, -21% da marzo e il minimo da 14 mesi.

Ancora deboli sono anche i consumi indiani. Qualcosa potrà cambiare se, come molti si aspettano, il nuovo premier Narendra Modi ridurrà i dazi. Ma la concessione della settimana scorsa – quando la Reserve Bank of India ha ampliato il numero di banche autorizzate a importare oro (col vincolo di riesportare gioielli) – non sembra sufficiente a imprimere una svolta.