Perché la domanda mondiale di oro è ai minimi da sei anni
Pubblicato: 24/08/2015 16:41:27La domanda globale di oro è scesa del 12% nel secondo trimestre a 914,9 tonnellate, livello minimo da sei anni. Lo rileva un report del World Gold Council, precisando che gli acquisti di gioielli sono diminuiti del 14% a 513,5 tonnellate, mentre gli investimenti sono calati dell'11% a 178,5 tonnellate.
Il rapporto mette in luce che il calo della domanda complessiva proveniente da Cina e India (rispettivamente -3% a 216 tonnellate e -25% a 154 tonnellate) è stata responsabile di circa la meta' della contrazione complessiva e non è stata bilanciata da un incremento del 14% (a 61 tonnellate) delle richieste provenienti dall'Europa, dove gli investitori si sono rivolti all'oro a causa dell'esplosione della crisi greca. Quanto alle diverse tipologie di domanda, il report chiarisce che la gioielleria «è stata messa sotto pressione dal calo della fiducia dei consumatori», mentre gli investimenti hanno risentito «di prezzi che si sono mossi senza direzione e dei guadagni dei mercati azionari».
Quanto alle prospettive per il secondo semestre, per il World Gold Council sono «più incoraggianti, dato che i consumatori reagiranno al recente calo dei prezzi». Nel trimestre il calo della domanda si confronta con un'offerta scesa del 5% a 1.032,6 tonnellate, mentre i dati semestrali parlano di flessioni del 6% per la domanda e del 3% per l'offerta. Dopo i rialzi degli ultimi giorni, dovuti alla svalutazione dello yuan decisa dalla Cina e alla prospettiva che la Fed rinvii il previsto rialzo dei tassi, i corsi dell'oro stanno intanto tirando il fiato: la consegna spot cede lo 0,7% a 1118 dollari l'oncia (qui le quotazioni in tempo reale).
Esaminando i dati nel dettaglio, la domanda di gioielli è scesa del 5% in Cina e addirittura del 23% in India. A pesare sono state in primo luogo le difficili condizioni climatiche nel Subcontinente, che hanno penalizzato le entrate della popolazione rurale, che pesa per oltre la metà della domanda complessiva indiana di oro. Quanto invece agli investimenti in monete e lingotti, le richieste sono diminuite del 15% a 201,4 tonnellate, con il -30% dell'India in parte bilanciato dal +6% della Cina. Scende, pur rimanendo su livelli considerevoli, anche la domanda da parte di banche centrali e altre istituzioni (-13% nel trimestre).
Il rapporto nota che, fin dal 2011, le banche centrali hanno continuato ad accumulare oro e che la domanda del secondo trimestre, pari a 137,4 tonnellate, rimane comunque superiore del 15% alla media degli ultimi cinque anni. Al primo posto in questo particolare segmento c'e' la Russia, con acquisti netti per 36,8 tonnellate nel trimestre, seguita a distanza considerevole da Giordania e Kazakhstan. Il World Gold Council ricorda inoltre che «l’annuncio più significativo è arrivato poco dopo la fine del trimestre»: il riferimento è alla pubblicazione dei dati sulle riserve della Banca centrale cinese, salite del 57% dai tempi dell'ultimo annuncio nel 2009. «La reazione è stata fredda tra gli investitori occidentali, delusi dal fatto che i dati non erano in linea con le loro più elevate, e in alcuni casi irrealistiche, aspettative», sottolinea il rapporto. «Ciononostante - si legge ancora - l'aumento delle riserve di oro ha sostenuto decisamente il mercato, confermando l'orientamento della Cina nei confronti del metallo giallo come asset di riserva». Le scorte d'oro, inoltre, rappresentano ancora solo il 2% delle riserve totali della Repubblica Popolare e hanno quindi, secondo gli esperti, «molto spazio per crescere».