Per le materie prime è stata la migliore settimana da tre anni. Siamo alla svolta?

Pubblicato: 30/10/2015 09:16:46

Gli investitori vogliono credere che per le materie prime il peggio sia passato. La settimana che si è appena conclusa è stata la migliore da oltre tre anni per il comparto, con i principali indici in rialzo di oltre il 4 per cento.

Poteva andare ancora meglio se il petrolio non si fosse afflosciato per effetto di prese di profitto: il barile sembrava lanciato verso un rialzo settimanale superiore al 12%, il maggiore dal 2009, quando ci fu una rapida risalita dai minimi toccati nel profondo della crisi. Invece è finita con un rialzo intorno al 9%, comunque notevole, considerato che l’eccesso di offerta è ancora ben lontano dall’essere smaltito.

Il Wti ha chiuso al record trimestrale di 49,63 $ (+0,4%), il Brent a 52,65 $ (-0,8%), dopo che Backer Hughes ha indicato una nuova riduzione del numero di trivelle in azione negli Usa. Quelle per il gas, per inciso, sono ormai 189, il numero più basso da quando iniziò il conteggio, 28 anni fa.

Nell’ultima seduta della settimana a rubare la scena alle altre commodities sono stati i metalli non ferrosi, in fortissimo rialzo grazie al taglio della produzione di zinco annunciato da Glencore. Ma anche i prodotti agricoli sono andati bene, in particolare lo zucchero grezzo, salito ai massimi da 7 mesi.

Le minute della Federal Reserve, allontando la prospettiva di rialzo dei tassi di interesse, hanno dato una mano all’oro, che ha raggiunto un picco da tre settimane sfiorando 1.160 $/oncia. Il dollaro debole, le materie prime in ripresa e un ritorno della propensione al rischio hanno fatto recuperare terreno anche alle valute legate alle commodities e alle borse dei Paesi emergenti.