Borse ostaggio del petrolio: ecco le previsioni della Banca Mondiale per il 2016
Pubblicato: 26/02/2016 15:00:53La Banca Mondiale vede all'orizzonte cali più forti di quanto previsto solo pochi mesi fa per quasi tutte le materie prime. Nel Commodity Markets Outlook diffuso lo scorso 26 gennaio le previsioni sul prezzo medio del barile di greggio nel 2016 sono state tagliate di 14 dollari. Dalla precedente stima di 51 dollari indicata lo scorso ottobre si è infatti scesi a 37. Nel 2017 il prezzo medio dovrebbe invece assestarsi intorno ai 48 dollari, in recupero ma 6 dollari in meno rispetto alla previsione di 3 mesi fa. Gli economisti di Washington spiegano che il taglio delle previsioni è dovuto ad un mix di fattori tra cui una ripresa delle esportazioni iraniane in anticipo rispetto a quanto preventivato e un inverno insolitamente mite che ha ridotto la domanda della prima parte dell'anno. Nel 2015 il greggio ha registrato un calo delle quotazioni del 47% e secondo la Banca Mondiale nel 2016 è preventivabile un'ulteriore flessione del 27%. Tuttavia nella seconda parte dell'anno si potrebbe assistere ad una ripresa dei prezzi. I tagli ad investimenti e produzione dovrebbero infatti iniziare a far sentire i loro effetti riducendo l'offerta sul mercato e spingendo le quotazioni. Non si tratterà comunque di un rimbalzo particolarmente marcato e più modesto rispetto a quelli che si sono concretizzati nel 1966, nel 1998 e nel 2008. Come spiega l'autore dello studio John Baffes i prezzi di petrolio e delle altre commodities dovrebbero riprendersi nei prossimi due anni ma “le basse quotazioni sono destinate a perdurare per un certo periodo”. Oltre a quelle sul petrolio la Banca Mondiale ha rivisto al ribasso le stime di 37 sulle 46 materie prime esaminate. Fa eccezione soprattutto il comparto “beverage” (the, caffè etc) con quotazioni in lieve calo ma fissate leggermente al rialzo rispetto ad ottobre. I prezzi delle materie prime non energetiche dovrebbero scendere quest'anno del 3,7% con i metalli attesi in flessione di un ulteriore 10% dopo il meno 21% del 2015. Anche le quotazioni medie dell'oro sono viste in calo dai 1160 dollari del 2015 a 1075 dollari quest'anno e a 1066 nel 2017. Flessioni in vista quest'anno anche per le materie prime agricole con il grano che scenderà da 89 a 86 dollari. I motivi di queste generalizzate previsioni ribassiste risiedono in una frenata delle economie emergenti più brusca del previsto. Come sottolineano gli stessi economisti dalla Banca Mondiale queste dinamiche sono un'arma a doppio taglio. Positiva per i paesi prevalentemente importatori, dolorosa per chi esporta. Inoltre mentre i benefici in termini di maggiore crescita economica grazie al basso costo delle materie prime richiedono un certo tempo per concretizzarsi, i danni per i paesi produttori sono pressoché immediati.