Nuovi alleati per i future sull’oro targati Lme. E a bordo salgono anche i cinesi
Pubblicato: 15/03/2017 13:24:44Guadagna alleati LMEprecius, il progetto del London Metal Exchange per trasferire su un mercato regolamentato gli scambi di oro e argento. Altre tre banche e un importante broker hanno dato la loro adesione, impegnandosi a partecipare alla cassa di compensazione per i nuovi future che saranno quotati il 5 giugno. Si tratta di Commerzbank, Macquarie e Bank of China, attraverso la controllata britannica Boci Global Commodities, più Marex Financial. I quattro avranno un legame un po’ meno stretto con il Lme rispetto agli altri soci, in quanto non entraranno in Eos Precious Metals, la società costituita da Goldman Sachs, Morgan Stanley, Société Générale, Natixis, Icbc Standard Bank, la casa di trading Ostc e il World Gold Council, che si è impegnata a garantire una liquidità minima ai contratti su oro e argento, in cambio di metà degli utili generati. Tutte le otto banche coinvolte in LMEprecious, così come Marex, offriranno comunque servizi di clearing, contribuendo con almeno un miliardo di dollari ciascuna alla cassa di compensazione. Il ceo ad interim del Lme, Matthew Chamberlain, è convinto che la cerchia dei partner si allargherà ulteriormente prima del debutto dei future: «Nei prossimi giorni e settimane mi aspetto di accoglierne ancora un buon numero». «Tutti questi soggetti e, cosa ancora più importante, i loro clienti ci porteranno ad avere liquidità nelle transazioni fin dal primo giorno», ha aggiunto Chamberlain, evidenziando un aspetto chiave nella concorrenza con le altre borse che hanno varato iniziative simili. Il Cme Group e l’Ice hanno anticipato il Lme, quotando a gennaio futures sull’oro con consegna fisica sulla piazza londinese. Ma per adesso non sono riusciti ad attirare liquidità. Anche il coinvolgimento di Bank of China e Icbc Standard Bank è un asso nella manica per il Lme: «La presenza di grandi e solide istituzioni finanziarie cinesi è un aspetto estremamente importante del business case di LMEprecious», ha sottolineato Chamberlain. La Cina, maggior produttore e consumatore di oro al mondo, non fa mistero di ambire a diventare anche un importante centro di scambi per il lingotto, sottraendo influenza al benchmark di prezzo londinese. Il Lme ha anche definito i costi di negoziazione dei nuovi future, che saranno al massimo di 90 cents per contratto, con un 25% di sconto per chi effettua gli scambi per telefono, com’è abitudine nel mercato dei metalli preziosi.