La Corea del Nord spinge l'oro sui massimi da 11 mesi

Pubblicato: 04/09/2017 16:15:17

Il timore di una minaccia nucleare dopo gli ultimi test della Corea del Nord fa salire il prezzo dell'oro. Il bene rifugio per eccellenza ha toccato il massimo da 11 mesi a 1.345,50 dollari l'oncia. "I mercati finanziari tornano in modalità avversa al rischio dopo che l'ultimo test nucleare da parte della Corea del Nord ha alimentato la solita corsa ai porti sicuri", ha sottolineato Craig Erlam, Senior Market Analyst di Oanda, citato dall'agenzia Mf-Dow Jones.

"Spesso queste reazioni a tali provocazioni non durano molto, ma questi test stanno accadendo più di frequente e gli Usa hanno risposto" con una dialettica decisa, "dunque questi periodi di avversione al rischio potrebbero durare un po' di più", aggiunge l'esperto. Anche yen e franco svizzero sono sostenuti dal loro solito ruolo di porti sicuri. "La festività negli Usa e in Canada oggi probabilmente si tradurrà in una seduta più calma, anche per via della mancanza di dati macro" da Oltreoceano.

Da inizio anno l'oro ha guadagnato il 16% in dollari per effetto del deprezzamento del biglietto verde. Graficamente, la rottura al rialzo di quota 1.300 dollari prima e 1.340 dollari l'oncia dopo rappresenta un importante segnale di forza che, secondo gli analisti tecnici di milanofinanza.it, apre spazi per un'ulteriore estensione fino a 1.375 dollari l'oncia.

D'altra parte lo scenario geopolitico e macro globale resta favorevole a un apprezzamento del metallo prezioso. I principali fattori catalizzatori per un'ulteriore corsa dell'oro sono, oltre alle forti tensioni in Corea del Nord, anche le difficoltà crescenti del presidente americano Donald Trump; il dollaro debole anche se in ripresa dai minimi di periodo; i dati macro Usa contrastati; il raffreddamento delle aspettative di un rialzo dei tassi da parte della Bce e della Fed; le incertezze legate alla Brexit e gli attentati in Europa.