L’oro affonda sotto 1.300 dollari

Pubblicato: 18/05/2018 10:13:44

Le tensioni in Medio Oriente non sono riuscite a frenare la caduta dell’oro, che – lungi dal comportarsi come un bene rifugio – è invece crollato sotto 1.300 dollari l’oncia, ai minimi dell’anno. Le quotazioni del metallo prezioso sembrano aver abbandonato la banda di oscillazione in cui sembravano intrappolate dall’inizio dell’anno. E l’uscita (verso il basso) è avvenuta in una fase critica per le relazioni internazionali, che in altri tempi avrebbe probabilmente scatenato una corsa all’acquisto di lingotti. Le proteste per l’apertura dell’ambasciata americana a Gerusalemme lunedì sono sfociate in una strage di palestinesi a Gaza; nei giorni scorsi Israele ha sferrato numerosi attacchi in Siria, contro obiettivi ritenuti iraniani, mentre Washington si è ritirata dall’accordo sul nucleare di Teheran, ripristinando le sanzioni. Nonostante tutto l’oro è tornato a perdere quota, scivolando fino a 1.291 dollari l’oncia sul mercato spot londinese. Ad accelerare le vendite sul lingotto – a dispetto della situazione geopolitica – è stata l’impennata del rendimento dei titoli decennali Usa, che ha di nuovo superato la fatidica soglia del 3% per spingersi fino a 3,06%, un record dal 2011.