Il rame cerca il rilancio in parallelo con l'oro

Pubblicato: 02/07/2013 09:52:24

Dopo aver perso la scorsa settimana un altro 1%, ieri il rame ha riaperto in ripresa portandosi già in mattinata verso 6.900 $/tonnellata (base tre mesi), per poi salire di slancio nel pomeriggio. Durante la fase di ribassi si era visto un forte sostegno intorno a 6.600 $, da cui le quotazioni sono risalite, rafforzate anche dalla riduzione del contango (il maggior valore della scadenza a tre mesi rispetto a quella a pronti), che venerdì era sceso a 19 $ dai 33 $ di cinque giorni prima.
Dal punto di vista tecnico la soglia di resistenza a salire era posta saldamente tra 6.840 e 6.860 $, ma ieri si è verificata una rottura di questo livello per una fase di ricoperture indirizzata a riequilibrare un mercato troppo esposto in vendita, soprattutto da parte di speculatori influenzati anche dalla caduta dell'oro sotto 1.200 $.
Alcuni analisti pensano tra l'altro che un eventuale rimbalzo dell'oro potrebbe essere il perfetto catalizzatore per una ripresa speculativa del rame, dato l'elevato numero di vendite tecniche, la backwardation allo Shanghai Future Exchange (scadenze vicine più care di quelle lontane) e i persistenti problemi di produzione nella grande miniera Grasberg. Alla fine però tutto dipenderà dalle notizie sugli sviluppi dell'economia in Cina.
La stretta sul credito dovrebbe probabilmente frenare la crescita del Pil sia quest'anno che il prossimo. Ciò dovrebbe incidere sul livello dei consumi di rame e sul suo prezzo, perché – in una situazione con rialzo dei tassi d'interesse e tensione sui finanziamenti – gli imprenditori potrebbero tendere a ridurre le esposizioni troppo rischiose, fatto che implicherebbe minori spese, minore espansione e di conseguenza rallentamento della domanda di materie prime, rame in particolare. Una grande banca tedesca ha calcolato che la caduta di un punto percentuale del Pil cinese potrebbe incidere del 15% sul prezzo del rame.