In India nuovo giro di vite alle importazioni di oro

Pubblicato: 24/07/2013 17:31:01

La Reserve Bank of India (Rbi) è tornata a intervenire sul mercato dell'oro per scoraggiare le importazioni, vincolando in maniera ancora più stringente gli acquisti della materia prima all'export di gioielli finiti. La mossa della banca centrale è un nuovo tentativo di frenare l'allargarsi del deficit delle partite correnti e restituire smalto alla rupia, che negli ultimi due mesi ha perso circa il 10% del proprio valore nei confrinti del dollaro.
Con un comunicato emesso nella serata italiana di lunedì, la Rbi ha stabilito che gli importatori indiani di oro debbano far sì che almeno il 20% di ciò che acquistano venga riesportato, mentre il restante 80% debba essere venduto solo ai gioiellieri e ai grossisti che li riforniscono.
In base alla circolare della Rbi un quinto delle importazioni dovranno restare immobilizzate nei depositi della dogana e ogni importatore non potrà acquistare altro oro sui mercati esteri fino a che l'equivalente di almeno il 75% dei quantitativi stoccati non sia stato riesportato. Solo a quel punto sarà possibile importare nuove partite del metallo prezioso, ma con limiti ben precisi: se, per esempio, si è esportato l'80% di quanto stoccato in dogana, allora si potrà importare una quantità di oro non superiore all'80% di quanto importato la volta precedente.
«A seguito di queste misure – spiega Samiran Chakraborty, un analista di Standard Chartered – vedremo una riduzione sostanziale delle importazioni di oro. Si tratta di fatto di restrizioni quantitative all'import». Un salto di qualità sia rispetto ai generici e inefficaci appelli alla moderazione, lanciati a più riprese dal ministro delle Finanze P. Chidambaram, sia rispetto a quanto deciso nei mesi scorsi, quando il governo raddoppiò all'8% una delle imposte sull'importazione di oro e pose dei limiti ai finanziamenti mirati agli acquisti dall'estero della materia prima.
Visto il ruolo giocato dall'India sul mercato mondiale dell'oro – nel 2012 New Delhi è stato il primo consumatore mondiale – l'impatto della circolare della banca centrale indiana non si è fatto attendere, tanto che ieri le quotazioni del metallo prezioso hanno ritracciato rispetto ai massimi di lunedì, tornando poco sopra quota 1.331 dollari l'oncia dopo il picco a 1.340 di lunedì.
Secondo le statistiche del Gem & Jewellery Export Promotion Council di Mumbai le importazioni indiane di oro nell'anno fiscale che si è concluso lo scorso 31 marzo sono cresciute del 13% a 13,05 miliardi di dollari. Merito, oltre che della tradizionale abitudine indiana a investire nel metallo giallo, della crescente ricchezza del ceto medio del Subcontinente e della flessione delle quotazioni mondiali che, tra la fine del 2012 e l'inizio del 2013, ha spinto grossisti e gioiellieri indiani a fare incetta della materia prima.