Oro, nuovi caveaux segnalano fiducia nei consumi asiatici

Pubblicato: 06/08/2013 16:34:11

Il recente recupero dell'oro, che ha permesso alle quotazioni di riconquistare quota 1.300 dollari – livello che è stato mantenuto anche ieri, dopo una breve caduta a 1.280 $/oncia – è stato guidato da movimenti speculativi, più che da una corsa all'acquisto di metallo fisico, fattore che era invece stato determinante per il rimbalzo dopo il crollo dei prezzi, in aprile. Oggi la domanda fisica appare poco brillante, non solo in India, dove il Governo ha dato un nuovo giro di vite sull'import, ma anche in Cina. Eppure, la fiducia nei confronti dei consumi asiatici è più viva che mai, almeno a giudicare dal ritmo con cui si moltiplicano i nuovi caveaux per la custodia di metalli preziosi.

Solo questa settimana a Singapore sono stati inaugurati due nuovi depositi, capaci di contenere rispettivamente 50 tonnellate di oro e 200 d'argento. La prima struttura è fa capo all'Australia & New Zealand Bank (Anz), banca che distribuisce il 15% della produzione aurifera globale, a clienti che comprendono anche banche centrali e fondi sovrani, e che si vanta di essere fra i primi tre fornitori della Cina. «Non c'è nulla che indichi una possibile inversione di tendenza rispetto alla forte domanda fisica», assicura Eddie Listorti, co-responsabile della divisione Fixed income, valute e materie prime di Anz. «L'oro per alcune banche centrali rappresenta una piccola parte delle riserve. Pensiamo che in questo settore ci sia spazio di crescita».

La banca australiana, che non a caso è molto più rialzista di altre (si aspetta che il lingotto risalga a 1.400 $/oz nel 2014 e 1.500 $ nel 2015), non esclude di aprire ulteriori caveaux a Singapore o in altre aree dell'Asia, oltre a quelli che già possiede a Perth, Zurigo e Hong Kong.

A onor del vero le statistiche ufficiali mostrano che le banche centrali, pur restando acquirenti nette, nel 2013 hanno rallentato l'accumulo di riserve auree. Il settore non è però l'unica possibile fonte di domanda. È per rispondere soprattutto alle esigenze dei risparmiatori, in un'area dove le persone ad alto reddito sono sempre più numerose, che Malca-Amit Global ha aperto – sempre a Singapore – un nuovo deposito da 200 tonnellate, tutto dedicato alla custodia di argento: un metallo i cui Etf, a differenza di quelli sull'oro fisico, non hanno visto calare il patrimonio. Malca-Amit, specializzata in soluzioni per la custodia e il trasporto di preziosi (non solo metalli, ma anche diamanti e opere d'arte), afferma che il nuovo spazio è già stato noleggiato per un terzo ed era comunque assolutamente necessario, anche perché gli altri 5 caveaux che possiede a Singapore sono già tutti pieni d'oro.

A Singapore dal mese scorso custodisce oro anche la svizzera Ubs, che si aggiunge ad altre banche già presenti da tempo, tra cui JpMorgan e Deutsche Bank. Una parte dei lingotti potrebbe comunque non rappresentare nuova domanda, ma essere stata solo trasferita da altri luoghi di custodia: il Governo di Singapore ambisce a trasformare la città Stato in un hub dell'oro, portando dal 2 al 15% la percentuale di lingotti che vi transitano, e nel 2012 ha abolito una tassa del 7% sugli investimenti in metalli preziosi.