Balzo dell'oro (+5%) sulla scia delle mosse della Federal Reserve
Pubblicato: 21/09/2013 08:58:39La decisione presa mercoledì sera dalla Banca centrale americana di lasciare inalterate le misure di sostegno all'economia ha dato ieri un ulteriore forte impulso al recupero dei prezzi dei metalli preziosi, con l'oro che ha messo a segno il balzo più ampio registrato in una sola seduta durante gli ultimi quindici mesi. La Federal Reserve (si veda il Sole 24 Ore di ieri) continuerà quindi a immettere sul sistema circa 85 miliardi di dollari al mese. Il suo numero uno, Ben Bernanke, ha comunque sottolineato che un allentamento della politica monetaria resta possibile entro la fine dell'anno. Comunque sia il tutto è bastato a diradare le preoccupazioni degli investitori che, dopo le vendite dei giorni scorsi sono tornati di colpo a comprare oro. Basti pensare che al 2° fixing di Londra il metallo giallo è balzato a 1.365,5 dollari l'oncia, contro i 1.301 della seduta precedente. Andamento simile a New York, dove la prima posizione dei future sul metallo giallo ha superato di slancio i 1.370 dollari l'oncia, contro i 1.307 della seduta precedente. La corsa dell'oro ha dato vigore anche agli altri metalli preziosi, con l'argento che ieri è balzato a Londra a quota 23 dollari l'oncia, oltre il 7% in più rispetto a mercoledì. A favorire il balzo dei prezzi è stato anche l'indebolimento del dollaro Usa (conseguenza diretta della mossa Fed) soprattutto verso le monete di alcuni Paesi importatori, quali India e Turchia (la rupia e la lira ieri hanno guadagnato circa il 2% sulla divisa americana) favorendone gli acquisti di metallo.
L'euforia del mercati tuttavia rischia di essere di breve durata. Mentre nell'immediato, ossia nei prossimi due o tre giorni, «il prezzo dell'oro – secondo Afshin Nabavi, responsabile del trading della Mks – potrebbe salire ancora per avvicinarsi anche ai 1.385 dollari». Sarà poi interessante vedere come reagirà il mercato al ritorno in massa degli operatori cinesi, la cui attività attualmente è rallentata da festività. Però appare difficile assistere a sostanziosi rialzi senza che sul mercato fisico tornino sostanziosi flussi di richieste. La situazione del mercato infatti non appare mutata e i prezzi – come fa notare qualche operatore – tra mercoledì sera e ieri hanno recuperato quello che avevano perso in una settimana, e che da inizio anno l'oro ha accusato un ribasso vicino al 20 per cento. Tesi vicine a quelle di Société Générale, che nonostante il balzo di ieri, prevede ancora per il quarto trimestre un prezzo medio di 1.225 dollari e prevede per il 2014 ribassi anche fino a quota 1.100 dollari. La decisione della Fed, sostengono i francesi, rischia solo di rallentare il trend ribassiste del metallo.