Borse mondiali sotto pressione a causa dello stallo Usa. Milano sulla parità

Pubblicato: 07/10/2013 15:51:21

Seduta in ribasso sui principali listini borsistici europei dopo che il fine settimana non ha portato buone notizie sul fronte dello shutdown americano provocato dallo stallo politico nelle trattative sul tetto al debito tra Repubblicani e Democratici. A Milano il FTSE MIB si riaffaccia sopra la parità e fa meglio di DAX 30, CAC 40 e FT-SE 100 che segnano ribassi vicini a un punto percentuale. La sensazione è che i mercati stiano capendo solo ora quanto sia seria e polarizzata la situazione a Washington, dove non solo non si vedono margini di trattativa sul debito, ma neppure su come fermare il blocco dei servizi a livello federale prima di sedersi al tavolo della trattativa. Naturalmente risentono del clima anche le Borse Usa con S&P500 e Nasdaq che hanno aperto in ribasso.

Tra i titoli migliori del Ftse-Mib c'è Banca Mps dopo aver annunciato la riunione del cda per l'approvazione del piano di ristrutturazione. Seguirà una conference call con la comunità finanziaria. Il mercato è in attesa da settimane del piano necessario al via libera da parte dell'Europa ai Monti Bond, l'aiuto pubblico per oltre 4 miliardi di euro che il gruppo senese ha ottenuto lo scorso marzo. Bene anche World duty free, società nata dallo scorporo di Autogrill. Finmeccanica sale dopo che venerdì scorso il cda ha deliberato la cessione della partecipazione in Ansaldo Energia al Fondo strategico italiano, controllato dal Tesoro. Positiva anche Pirelli premiata da Mediobanca che ha alzato il rating a outperform. Male Telecom Italia sui timori per un declassamento da parte delle agenzie di rating, dopo che le dimissioni del presidente esecutivo Franco Bernabé hanno allontanato la possibilità di un aumento di capitale. In affanno anche Campari a causa delle voci su un possibile rialzo delle accise sugli alcolici.

In ambito obbligazionario si segnala il rialzo dello spread BTp-Bund. Il differenziale di rendimento tra i titoli di stato decennali di Italia e Germania ha sfondato quota 250 punti per poi ritracciare.

In Asia si è registrata una chiusura in sensibile calo per la Borsa di Tokyo. L'indice NIKKEI 225 delle blue chip ha ceduto l'1,2% a 13.853,31 punti, registrando il quarto ribasso consecutivo. I volumi sottili non hanno agevolato gli scambi e gli investitori si sono mantenuti molto cauti a causa della già citata situazione di stallo negli Stati Uniti.

Sul fronte valutario euro e yen si rafforzano nei mercati internazionali. Rispetto al dollaro la moneta unica avanza dello 0,3% a 1,3582.

Tra le materia prime è in ribasso il petrolio sui mercati internazionali grazie alla ripresa della produzione del Golfo del Messico, interrotta per l'uragano Karen. Wti e Brent perdono circa l'1% a circa 102 e 108 dollari al barile.

L'oro è in rialzo calo a 1.315 dollari l'oncia grazie alle attese di un protrarsi dell'intervento di stimolo all'economia da parte della Federal Reserve Usa per evitare le conseguenze della paralisi (shutdown) statale causato dal mancato accordo sul bilancio. Proprio i timori di un ritiro dello stimolo hanno fatto crollare del 22% le quotazioni dell'oro nel 2013.