Oro, così le banche centrali hanno «bruciato» 545 miliardi di dollari

Pubblicato: 08/10/2013 08:59:09

 

Il prezzo dell'oro? «Nessuno lo capisce veramente. Io neppure». Lo aveva detto Ben S. Bernanke, il numero uno della Fed. Una ricerca di Bloomberg sembra dargli ragione: le banche centrali, secondo le stime pubblicate, avrebbero "bruciato" 545 miliardi di dollari in valore dal 2011 ad oggi . Il prezzo dell'oro, in crescita sui mercati fino allo scorso aprile, ha messo a segno a ottobre il «più grosso tracollo mai visto» dal 1981: giù del 21%, a 1.316,28 dollari. Il risultato peggiore tra le materie prime registrato quest'anno, secondo solo a frumento e argento.

Che si «capiscano» i prezzi o meno, l'oro non è esattamente un capitolo secondario nei bilanci della Federal Reserve. E del mondo. Solo gli Stati Uniti ne possiedono qualcosa come 8mila tonnellate in lingotti, il 72% delle riserve su scala globale. Le banche centrali, a quanto stima il World Gold Council, nel 2013 aggiungeranno in cassaforte almeno 350 tonnellate, per un valore di circa 15 miliardi. Ne avevano comprati altri 535 nel 2012, l'acquisto maggiore dal 1964. Peccato che il valore, nel frattempo, sia crollato del 31%.

Secondo la ricerca i banchieri centrali, Bernanke incluso, hanno sempre «sottostimato» le strategie per la compravendita di oro. Michael Strauss, che dirige la strategie di investimento per il Commonfund Group di Wilton, nel Connecticut, lo spiega così: «Tipicamente, hanno comprato quando dovevano vendere e vendere quando dovevano comprare. Il mercato sarà sempre più difficile e e qualche volta il prezzo dell'oro è determinato più dai sentimento che dagli indicatori fondamentali».

Insomma, dice Strauss, «le Banche Centrali sono stati dei cattivi trader. Almeno per quanto riguarda l'oro». I numeri sembrano dargli conferma: mentre gli investitori perdevano fiducia nel metallo, facendo crollare del 43% le negoziazioni (giù di più di 60 miliardi) i «policy makers» hanno continuato a investire.

C'è chi interpreta come una provocazione il commento di Bernanke. Ma anche non fosse, sarebbe in ottima compagnia: Warren Buffett, l'oracolo di Omaha, ha detto che l'oro «non ha utilità» perché troppo volatile. Il valore del lingotto era rimbalzato del 70% dal 2008 al 2011, con l'iniezione di 2 trilioni di dollari nel sistema finanziario promossa dalla stessa Fed.