Oro, la Cina diventa il maggior acquirente mondiale superando l'India
Pubblicato: 18/11/2013 09:45:32La domanda globale di oro nel terzo trimestre ha accusato una contrazione del 21% tendenziale a 868,5 tonnellate a causa, soprattutto, delle massicce vendite effettuate dagli investitori occidentali che hanno sovrastato la pur robusta domanda arrivata per il metallo "fisico" dall'Asia. Lo ha stimato il World Gold Council (Wgc), indicando che i fondi specializzati nel metallo giallo si sono rivelati - nei tre mesi considerati - venditori netti per ben 119 tonnellate. Da rilevare che c'è anche un effetto base nettamente sfavorevole, considerato che nello stesso periodo del 2012 (quando la paura della crisi era all'apice), gli stessi investitori (Etf e similari) avevano effettuato acquisti netti per 138 tonnellate. Nel terzo trimestre la domanda di gioielli, lingotti e monete è ammontata complessivamente a 2.896 tonnellate, il 26% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La domanda di sola gioielleria è stata pari a 487 tonnellate, in aumento del 5% tendenziale, con la parte del leone rappresentata dalla Cina (164 tonnellate).
Cina verso il sorpasso sull'India
All'orizzonte si prefigura un nuovo equilibrio per quanto riguarda i consumi di oro: la Cina, secondo gli esperti del Wgc, diventerà il principale "consumatore" privato di oro a scapito dell'India. In quest'ultimo Paese infatti, mentre il desiderio di compare metallo giallo resta forte, la domanda ha dovuto fare i conti con le restrizioni applicate sulle importazioni di oro dalle autorità, spinte a questa misura per contrastare l'elevato disavanzo corrente del Paese. Nel dettaglio la domanda di oro dell'India nel terzo trimestre si è attestata sulle 148 tonnellate, in calo del 52,2% dalle 310 tonnellate del secondo trimestre: nonostante questo il ritmo rimane elevato e, infatti, è destinato a superare il picco complessivo registrato nel 2012. Intanto per l'undicesimo trimestre consecutivo le Banche centrali si sono rivelati acquirenti netti di oro, anche se in calo rispetto all'anno precedente: 93 contro 112 tonnellate.