La guerra delle valute passa dal controllo sull'oro.
Pubblicato: 22/11/2013 09:08:02Nella notte di Ferragosto del 1971 l'allora presidente degli Usa Richard Nixon decise unilaterlamente la fine della convertibilità del dollaro in oro secondo quando stabilito nel 1944 a Bretton Woods per dare un nuovo ordine mondiale dopo la Seconda grande guerra. Da più di quarant'anni quindi il mondo si è sganciato dall'oro e la moneta ha assunto un valore fiduciario (100 dollari non convertibili in oro valgono 100 dollari solo in base alla fiducia intrinseca che viene data dal possessore al governo Usa piuttosto che a un valore intrinseco decisamente più basso, equivalente al pezzo di carta e ai costi di stampa).
L'oro è stato messo da parte, quindi. Ma come si spiega allora quello che sta accadendo in Oriente dove i cosiddetti "Paesi Riemergenti", ovvero Cina e Russia, non hanno affatto mollato la presa sul metallo giallo? Nei giorni scorsi la Cina ha superato l'India nella classifica dei primi importatori mondiali di oro.
Le evidenze indicano che - per il tramite del metallo giallo - si sta giocando una nuova guerra valutaria e geopolitica per determinare nuovi equilibri di potere nei prossimi anni.