Bce, giovedì non escluso un mini-taglio dei tassi a sorpresa

Pubblicato: 09/02/2014 19:06:32

La nuova discesa dell'inflazione nell'Eurozona, ritornata in gennaio ai livelli dello scorso ottobre (0,7% da 0,8% in dicembre contro un target ufficiale del 2% circa) ha riportato in auge l'opzione di un nuovo taglio del tasso di riferimento dell'Eurozona alla riunione del Consiglio direttivo di giovedì.

Se in gennaio gli analisti delle principali banche europee erano concordi nel ritenere probabile una pausa sui tassi agli attuali minimi storici, ora alcuni esperti non escludono più un mini-ritocco al ribasso di 10-15 punti base già dopodomani o, al più tardi, in marzo quando la Bce diffonderà le stime aggiornate su crescita e inflazione che dovranno tenere conto del continuo calo delle pressioni sui prezzi.

Altri fattori che parlano a favore di una mossa a sorpresa della Bce a guida Draghi (come quella del novembre scorso dopo che l'inflazione era ugualmente scesa allo 0,7%) sono l'ulteriore rallentamento della massa monetaria, la disoccupazione sempre a livello record e la nuova contrazione del credito bancario registrata a fine 2013, mentre sullo sfondo si agita lo spettro di nuove ondate di turbolenze dai mercati emergenti.

Uniche note positive sono le prospettive relativamente favorevoli per l'attività economica dell'Eurozona con la fiducia di imprese e consumatori in continuo miglioramento a indicare una possibile nuova accelerazione della crescita a inizio 2014. Tuttavia, ammonisce Ishaq Siddiqi di Etx Capita, il nuovo rallentamento dell'inflazione «minaccia di far deragliare una ripresa ancora estremamente fragile con tassi di crescita modesti e continui rischi di una ricaduta in recessione».

Gli economisti a favore di un mini-allentamento già giovedì non prevedono modifiche al tasso sui depositi bancari presso la Bce, al momento a zero, mentre Commerzbank prevede il taglio soltanto a marzo, di 25 punti base con il tasso sui depositi in territorio negativo (-0,1%).

Mario Draghi, ricordano gli esperti di Danske Research, ha spiegato con molta precisione le condizioni alle quali sarebbe scattato un nuovo taglio, e cioé aumento ingiustificato dei tassi di mercato e un peggioramento dell'outlook dell'inflazione nel medio termine, ed entrambe «si sono concretizzate in queste settimane». Marco Valli di UniCredit prevede tassi invariati giovedì e nessuna nuova misura ma, aggiunge, questa volta l'esito é più incerto del solito e dipende dalla tolleranza che la Bce avrà nei confronti del trend dei prezzi.

Un'altra possibilità, viste le distorsioni che ancora affliggono la trasmissione della politica monetaria all'economia reale, sarebbe la decisione, che sarà sicuramente discussa al tavolo del Consiglio, di non drenare più gli ammontari spesi per gli acquisti di titoli di Stato con il programma Smp, liberando nuova liquidità per 175 miliardi circa.